FINE del mio MANDATO … “Dopo un raccolto ne viene un altro”- INFO 7 – Città Metropolitana di Genova





 

 “Dopo un raccolto ne viene un altro.”



Termina in questi giorni il mio mandato da Consigliere della Città Metropolitana di Genova.



  
A tre anni dalle elezioni del primo Consiglio della Città Metropolitana di Genova mi trovo oggi a salutare molti: il Sindaco metropolitano, i Sindaci, tutti gli Amministratori dei nostri comuni, il Personale dipendente dell'Ente, i miei colleghi del Consiglio metropolitano ... 
ma principalmente sono qui a ringraziarli.

Agli Amministratori locali della mia zona, le Valli Bisagno e Trebbia, devo in larga parte il mio ruolo e questa interessantissima avventura … e proprio a loro va tutta la mia riconoscenza.

Riconoscenza che non manco di riservare a chi tre anni fa ha proposto e sostenuto all'interno del PD la mia candidatura.

Da ottobre 2014 ho cercato di dedicare il massimo impegno su questo nuovo fronte istituzionale, a cominciare dallo Statuto, vero primo banco di prova del nuovo Ente nato formalmente il 1 Gennaio 2015.

Non ho mancato di rappresentare il Sindaco e l’Ente ogni qualvolta mi è stato richiesto, interpretando il ruolo con identico spirito istituzionale sia col precedente Sindaco sia con l’attuale, il Dott. Bucci. 


Non ho mancato ad una riunione di Consiglio Metropolitano e così pure ho fatto per le Commissioni consiliari, dando il mio personale contributo in termini di passione e idee.

Devo sinceramente ammettere che più di altri temi mi ha appassionato il Piano Strategico Metropolitano.


Più volte sono intervenuto nel merito del PSM che come ho espresso sempre con forza è l’atto “principe” dell’Ente e ancor più è l’atto con cui il Sindaco Metropolitano traccia la sua personale, forte e lungimirante vision della futura Genova Metropolitana. 
Son certo che entusiasmo e competenze del Sig. Sindaco Metropolitano così come le ho assunte nei pochi incontri che abbiamo avuto, coadiuvate dalle competenze, esperienze e tanta passione del Personale dipendente permetteranno di realizzare compiutamente tale fondamentale atto, i cui programmi dovranno essere poi sviluppati, monitorati, aggiornati con la partecipazione di tutti i soggetti interessati e capaci di dare il loro utile contributo, in primis i membri del Consiglio metropolitano e gli Amministratori degli Enti Locali.
 
Registro da tempo la poca fiducia di molti nostri Amministratori che giustamente lamentano penuria di risorse finanziarie per rispondere alle istanze della popolazione … piuttosto che Piani Strategici. Capisco bene, essendo un amministratore locale pure io. Ma, così come l’ho chiesto al nuovo Sindaco Metropolitano, chiedo principalmente a tutti gli Amministratori di non cedere terreno sull’argomento, anzi di essere più determinati che mai perché sarà dal PSM che potremo crescere una Genova metropolitana più bella, più attenta, più fruibile, più operosa, più accogliente … insomma, migliore.

Tutto ciò che ho fatto nell’Ente e per l’Ente l’ho fatto sempre in contatto con il territorio e  INSIEME, "fianco a fianco" agli Amministratori locali delle nostre valli dell'Entroterra, principalmente Alta Val Bisagno, Alta Val Trebbia (e pure in parte Val Fontanabuona).
Queste valli, come tutto l’Entroterra dell’area metropolitana hanno indispensabile bisogno di essere considerati, a volte anche solo con una telefonata del Sindaco Metropolitano ad un Sindaco … e non soltanto in occasioni calamitose.

La Città Metropolitana funzionerà tanto meglio quanto più si sarà capaci di coinvolgere i Sindaci.


Lavorando INSIEME a loro, facendoli sentire compartecipi alle decisioni dell’Esecutivo.




Rivolgendomi al Sig. Sindaco Metropolitano ho ribadito quanto già in ultimo Consiglio Metropolitano è emerso: il Sindaco Metropolitano è fortunato! 
Questo si è simpaticamente detto. 

È fortunato sia perché a Lui viene consegnato questo nuovo Ente complessivamente sano e robusto e con i conti in ordine (naturalmente auspico una tempestiva quanto indispensabile produzione legislativa che vada oltre la L.56/2014) …

Sia, aggiungo, poiché Lui potrà contare su una struttura organizzativa che, come ho potuto conoscere e vivere in questi anni, è incredibilmente ricca dal punto di vista delle capacità professionali, delle esperienze, della dedizione … tanto da risultare in questa mia esperienza amministrativa appena trascorsa la più grande ed entusiasmante sorpresa.

A tutto il Personale dipendente dell’Ente sono andati e riformulo  i miei più sinceri ringraziamenti.

Concludendo, come ho rivolto all’ Illustre Sig. Sindaco i miei più sinceri auguri, così faccio con tutti coloro che ho citato e in particolare con i Sindaci e i loro collaboratori ... e pure ai futuri Consiglieri metropolitani.

Aggiungo con grande soddisfazione che, benché il ruolo di Consigliere metropolitano sia sottodimensionato, è stato estremamente gratificante e molto appagante percorrere assiduamente le nostre valli, frequentarne i tenaci abitanti sostenendo le loro istanze e i progetti dei nostri compaesani, delle associazioni, degli imprenditori … e lavorare INSIEME a tutti loro per difendere e garantire i servizi, per combattere lo spopolamento, per tutelare il territorio, non mancando di farlo con senso di responsabilità e lungimiranza … per il miglior futuro possibile del nostro stesso territorio.

Grazie.


 “Dopo un raccolto ne viene un altro.” 




Torniamo a parlarci e a confrontarci con #rispetto. PD #incammino #insieme







Sono tempi tragici per il nostro Paese.

Momenti oggi più che mai convulsi nelle forze politiche ne sono la cartina tornasole.

Non so se riuscirò a far comprendere con queste mie parole il dramma e la prospettiva del centrosinistra e del PD ... non è poi questa la mia ambizione. 

Ma lo è tentare di capire insieme a molti compagni di politica che o tutti noi rinunciamo a qualche cosa contribuendo a far prevalere il bene collettivo oppure ci dirigiamo decisamente alla fine di un percorso nato il 14 ottobre 2007: il Partito Democratico.


Vanno oggi ricreate le condizioni perché questa grande comunità torni a parlarsi, a confrontarsi al proprio interno ancor prima che all’esterno, dove altrimenti il fallimento sarebbe una inevitabile e logica conseguenza. 

Oggi più di un tempo siamo chiamati imprescindibilmente a farlo. 

Proprio in questo momento in cui i frammenti (meno tecnicamente: conoscenti, compagni, amici) del centrosinistra dichiarano “mai accordi con il PD!”.

E va fatto tornando a dare valore a quelle garanzie di salvaguardia che da tempo non abbiamo più fatto valere: Matteo Renzi le ha raccolte in una parola, RISPETTO. 

Chiamiamole anche regole. 

Molte di quelle, oggi ancor valide, che ci siamo dati assumendo un grande impegno davanti a chi ci ha preceduti, a chi ci ha seguiti, a tutto il Paese … nel momento entusiasmante e ricco di aspettative della costituzione del Partito Democratico: le troviamo nello Statuto, nel Codice Etico e nel Manifesto dei Valori.

Le abbiamo disattese, le aspettative, tradendo troppo spesso molte regole … per interessi spesso personali, spesso di corporazione.

Abbiamo fatto prevalere i nostri pregiudizi. Zavorre, ad oggi, ancor troppo drammaticamente efficaci.

Questo ha impedito dialogo e salvaguardia delle regole … con conseguente emorragia di iscritti, favorendo inoltre l’ingrassamento dell’astensionismo e il contrasto con le altre forze del campo ampio del centrosinistra.

Questo ha indotto anche a scelte di governo troppo spesso non condivise, non sostenute, non sempre dall’effetto voluto … senza dover ricordare momenti bui prodotti da dissidi conclamati: su tutti la vicenda Prodi per la Presidenza della Repubblica. 

Questo ha inoltre prodotto disattenzione verso la gente, il popolo, le persone e i reali problemi … troppo occupati a confliggere al nostro interno. Imperdonabile.

Imperdonabile per la nostra comunità di iscritti, volontari, elettori ... 
per i tanti sindaci e amministratori di enti locali #energialocale abituati a produrre atti di utilità per i loro concittadini ... 
imperdonabile per tutti gli Italiani.

Ora, al di là delle tante comprensibili espressioni passionali, affettuose o rabbiose di questi giorni, al di là delle posizioni di chi è mosso nell’esprimersi da logiche meno passionali e più scientifiche …

l’obiettivo di chi si riconduce al campo del centrosinistra, vantando come noi il fattore caratterizzante/predominante DEMOCRATICO nel solco di quello riformista, deve essere chiaro. 

Lo abbiamo davanti agli occhi. Lo ascoltiamo quotidianamente. Lo viviamo. 

Ed è la LOTTA alla povertà, alla disoccupazione, da una parte. Per garantire dignità personale, sicurezza e giustizia sociale.

E  dall’altra, LOTTA ai miseri, beceri e pericolosi populismi (da quelli tanto pericolosamente espressi pochi giorni fa a Recco spero si dissocino tanti amministratori, iscritti ed elettori leghisti seri, giudiziosi e responsabili) che favoriscono frizioni e urti sociali.

Una LOTTA per un’Europa degna di chiamarsi UNIONE Europea. 

Che sia madre, come la nostra Patria … e non matrigna.

Una LOTTA da declinare su molti altri temi per la conquista di condizioni di vita migliori sul nostro pianeta: dal rispetto assoluto e senza mezzi termini (messaggio per Ministro Galletti) della #biodiversità, al #climatechange e altro ancora.


Certo, è necessario ricalibrare alcuni fondamentali indirizzi del Partito Democratico in conseguenza a scenari nazionali e internazionali mutati o comunque a variabili, come per esempio la legge elettorale  … ma il solco è questo.

Quello del Partito Democratico, che a mio avviso non ha bisogno di essere rifondato ma semmai necessita di una riprogrammazione a cui siamo chiamati noi iscritti … attraverso i percorsi congressuali.

Lì si faccia autocritica. Bene.

Ma la si faccia tanto al Governo quanto ai mali che non abbiamo abbandonato dietro di noi il giorno della costituzione del PD, riproducendoli con caparbietà, anziché impegnarci a far valere le parole di giustizia che abbiamo convintamente inciso nel Codice Etico e nel Manifesto dei Valori, ma ad oggi troppe volte misconosciute.

Lì capiremo se siamo inclini al RISPETTO e se perciò prevarrà una visione, anziché miope, lungimirante e responsabile.

E ciò potrà realizzarsi non senza sacrifici, ad una condizione: abbandonare i pregiudizi dando ascolto e quindi valore ai concetti, alle idee, al cammino di ciascuno.

#incammino #insieme